Pensavo fosse un salame, invece era un master

“Sono il postino. C’è una busta per lei con dentro… mah, sembra un salame. Non mi fido a lasciargliela sul muretto per via dei cani”.

Mi precipito a casa per salvare l’involto. Appena lo prendo in mano, comincio a rendermi conto che il contenuto non sembra avere la consistenza di un insaccato (ma in effetti, chi mai poteva aver pensato di mandarmene uno per posta?).

Tutto ha avuto inizio con una chiamata del postino, che non si fidava a lasciare un pacco in balia dei miei cani

Apro finalmente il collo (non quello del postino, tranquilli) e scopro che l’Università Ca’ Foscari di Venezia, a  dieci mesi dalla discussione della tesi, mi ha recapitato il tanto atteso pezzo di carta che certifica il conseguimento di un master in “Progettazione avanzata dell’insegnamento della lingua e della cultura italiane a stranieri”.

Con mia somma soddisfazione, direttamente proporzionale alla delusione di Wolfy e Vanilla (i quadrupedi di casa) quando hanno realizzato che si trattava di un’insapore pergamena.

I delusi

Avevo deciso di iscrivermi a quel master nell’ottobre 2018, alla vigilia della partenza per un’esperienza nel Regno Unito. Sì perché tanto, anche se il corso veniva erogato da un ateneo della Serenissima, la didattica (già ben prima dell’epoca Covid) era interamente prevista on line.

Ciò significa che potevo tranquillamente svolgere le mie ricerche anche da lassù, a patto di trovare una sede dove insegnare la nostra lingua.

aperto il collo, la sorpresa che pone fine a un’avventura iniziata due anni fa

Dopo un solo mese di ricerche (le opportunità, almeno in epoca pre Covid e pre Brexit, da quelle parti non mancavano) sono entrato in contatto con Manuel, fondatore di “Edinburgh Italian Classes” una scuola dedicata esclusivamente all’insegnamento dell’italiano a Edimburgo, con una graziosa sede ai limiti di Holyrood Park, dove Betty dà i suoi ricevimenti quando a inizio estate trascorre la sua “royal week” nella capitale scozzese.  

il soddisfatto

In questa sede ho potuto svolgere la mia ricerca provando a presentare agli studenti un italiano caratterizzato da inflessioni regionali.

È stato decisamente curioso e al tempo stesso emozionante parlare di accento napoletano o siciliano, in una classe lassù tra i verdi prati della Scozia, guardando scene di “Nuovo cinema paradiso” e “Benvenuti al Sud”, ascoltando un agricoltore che esaltava il pomodoro gigante di Belmonte o alcuni romani che per strada commentavano l’ipotesi di trasferire la capitale a Milano.

O ancora, analizzare le interviste all’autore del “Vohabolario del vernaholo fiorentino” e al sindaco di Gangi che, per frenare lo spopolamento di questo comune del Palermitano maestosamente arroccato su un’altura, ha iniziato a vendere le case a un euro.

questa storia passa anche da ediburgo, dove ho trascorso una straordinaria stagione della mia vita

Alla fine, ho dovute svolgere le ultime lezioni… da Momo, proprio dalla mia stanzetta d’infanzia, visto che causa Covid il 21 marzo 2020 avevo dovuto interrompere bruscamente la stagione britannica della mia vita tornando a casa in fretta e furia. Da Momo mi connettevo per continuare a spiegare ai miei studenti di Edimburgo come parlano pugliesi e calabresi, imparando a fare i conti con la didattica su Zoom.

IL PEZZO DI CARTA

Finché, in una calda giornata di luglio ’20, tutti noi studenti del master ci siamo ritrovati con i docenti sull’ormai inevitabile Zoom per discutere le nostre tesi, confrontandoci con colleghi connessi dalla Grecia, dall’Ungheria, dalla Cina o dall’America.  

E così torniamo all’altro giorno quando, avvolto come un salame, è arrivato il pezzo di carta che mi fa sentire un insegnante di italiano per stranieri un po’ più preparato per avvicinare il mondo alla nostra bella lingua.

Lorenzo Crola

24 pensieri riguardo “Pensavo fosse un salame, invece era un master

  1. Congratulations 😉 Sono arrivata qui nel tuo blog per caso e i tuoi amici pelosi son dolcissimi e tu devi esser fiero di questo importante traguardo. La domanda che sorge spontanea, almeno a me che sono nuova qui, è:” Andrai a vivere a Edimburgo adesso?” 🤔

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    1. Ma infatti, il peso era assolutamente inferiore rispetto a quello di un salame e poi era anche “schiacciabile” (non era stata imballata con molte precauzioni). Per questo non avevo pensato alla pergamena del master… W i postini fantasiosi 🙂

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