Il minuscolo ossario della battaglia dei giganti

L’estate sta iniziando e, puntuali come i consigli a “bere molto e non uscire nelle ore più calde”, arriveranno gli aggiornamenti sulle code alla barriera di Melegnano, porta d’ingresso al nodo autostradale milanese.

Siamo a sud della metropoli, in un’area ancora a vocazione agricola, cosparsa di condomini senza stile, tralicci, cascine diroccate e incantevoli abbazie.

IL PAESAGGIO TIPICO

In mezzo fra Melegnano e San Giuliano Milanese si trova Mezzano, un minuscolo borgo fantasma che, per dirla con Sebastiano Vassalli, pare “un nulla pieno di storie” (così lo scrittore piemontese descriveva quei luoghi remoti da cui estrava le storie dei propri romanzi).

SCENE DA MEZZANO CITY

Tra edifici pericolanti, papaveri e campi di grano che avrebbero ispirato anche Fabrizio De André sorge un altrettanto minuscolo monumento. È dedicato ai “Gefallene Schweizer bei der Schlacht von Marignano”, soldati svizzeri caduti nella battaglia di Marignano (poi chiamata Melegnano). Così recita un libro d’acciaio su cui è incisa la lista di questi caduti.

Sì, perché prima di diventare famosa per meriti viabilistici, Melegnano è stata teatro di uno scontro bellico che ha comportato anche la morte di migliaia di militari elvetici. Alcune spoglie si troverebbero oggi tumulate in un ossario sepolto in questo remoto angolo della campagna milanese.

Tra campi, autostrade e condomini senza stile spunta un sito che ci riporta alla guerra tra Regno di Francia e Ducato di Milano

Parliamo di fatti del 1515, quando infuriava la guerra tra Ducato di Milano e Regno di Francia, con gli svizzeri che combattevano con il primo e i veneziani con i secondi. Le superpotenze dell’epoca. Lo scontro diverrà noto anche come “battaglia dei giganti”.

L’OSSARIO DELLA MADONNA DELLA NEVE, NEL TERRITORIO DI SAN GIULIANO MILANESE

L’ossario è stato restaurato in occasione del cinquecentenario della battaglia e un pannello posto per l’occasione intende “rammentare al visitatore la caducità della vita e delle gesta umane, ponendo davanti ai suoi occhi le ricadute della brama di potere e della discordia”.

Lorenzo Crola

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32 pensieri riguardo “Il minuscolo ossario della battaglia dei giganti

  1. Sono quelle piccole storie che sono fatte di persone grandi, giganti forse. Ed è un piacere riscoprirle di tanto in tanto, perché spesso si nascondono e si perdono tra tralicci e condomini… E l’erba alta. 😊

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  2. E non è così scontato 😜

    Comunque quello è un periodo storico in cui guerre e battaglie si susseguivano con un ritmo estremamente rapido: nel piccolo del mio paesello, rievochiamo (quest’anno ancora sottotono, ma meglio di niente) l’assedio di Massimiliano I d’Asburgo alle porte della città alla vigilia del giorno di San Giuseppe. 1516

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    1. Sì, tra l’altro spesso si studiano come una sfilza di battaglie, col risultato che ne rimane solo un ricordo confuso. Mi riprometto sempre di approfondire questo periodo perchè per conoscere la storia del nostro territorio è importante, in particolare le vicende milanesi naturalmente. Anche le rievocazioni credo che abbiano alla base questa esigenza 🙂 tenete duro!

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  3. All’inizio stentavo a capire, perché di “soldati svizzeri” morti in battaglia giuro che non ne ricordavo affatto.
    Le uniche “guardie svizzere” le ho incontrate in Vaticano, coloratissime e con l’alabarda.
    In effetti nel 1515 è plausibile che gli elvetici avessero un esercito combattente, ben prima di entrare nel contesto di neutralità. L’esercito svizzero esiste anche oggi, anche se impiegato in modo differente dal nostro.

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    1. Sì, guarda anch’io incappando un po’ per caso in questo ossario ho dovuto andare a rispolverare un attimo queste vicende storiche. Non è mio obiettivo fare articoli storici ma per parlare di certi luoghi bisogna anche inquadrare il loro passato. La storia di Milano, del Ducato, dei Visconti e degli Sforza, per quanto importante per conoscere anche il territorio in cui vivo, mi risulta purtroppo particolarmente confusa

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