Humor e avventura per uscire da una realtà distorta

L’alto tasso di suicidi nei paesi del Nord Europa è un dato che tutti conosciamo, magari senza comprenderne realmente le ragioni. Solo trascorrere lassù una parte della propria vita (non certo il tempo di una vacanza) potrebbe aiutare a capire.

Arto Paasilinna in ogni caso prova a darci una spiegazione: «Il più formidabile nemico dei finlandesi è la malinconia, l’introversione, una sconfinata apatia». È la constatazione posta in apertura di “Piccoli suicidi tra amici”, il romanzo con cui trent’anni fa questo maestro di humor tragico ha tentato di sdrammatizzare uno degli aspetti più delicati della cultura nordica. L’edizione italiana è naturalmente edita da Iperborea.

ARTO PAASILINNA, MAESTRO DI HUMOR TRAGICO, SDRAMMATIZZA UNO DEGLI ASPETTI PIÙ DELICATI DELLA CULTURA NORDICA

Molteplici strade possono portare al rifiuto della vita. Leggiamo per esempio di una donna esasperata dai brutali maltrattamenti in famiglia. Oppure di un uomo che ha riposto tutte le proprie risorse nel restauro di una nave che non c’è verso di poter rimettere in acqua. E così la visione della realtà comincia a distorcersi, diventando una prigione senza uscita.

Paasilinna però ci insegna che una via d’uscita c’è. E si può fare humor anche sul suicidio, su quel tabù che quasi fatichiamo a nominare e che in passato era l’unico peccato per cui non c’era pietà. Lo ha fatto partendo da una situazione paradossale: un generale e un imprenditore falliti si ritrovano nello stesso fienile per togliersi la vita (un po’ alla “Non buttiamoci giù” di Nick Hornby). Nell’ottica deformata dell’aspirante suicida, i fienili delle solitarie lande finlandesi diventano semplicemente buoni posti per l’estremo gesto: «Ce ne sono a sufficienza perché cento uomini possano impiccarsi o spararsi senza darsi il minimo fastidio a vicenda».

DALL’INCONTRO TRA UN GENERALE E UN IMPRENDITORE FALLITI NASCE L’ASSOCIAZIONE MORITURI ANONIMI, DESTINATA A EVOLVERE IN UN VIAGGIO VERSO LA VITA

L’incontro tra i due sarà fatale, ma non mortale. Non solo desistono dal togliersi la vita, ma insieme elaborano l’idea di condividere le loro angosce per sminuirle, ridimensionarle e scoprire che tutti ne hanno a questo mondo, più o meno nascostamente. Fondano la Libera Associazione Morituri Anonimi, i cui affiliati però finiscono per intraprendere un viaggio in pullman verso la morte. Seguiamo la comitiva che, un po’ alla Buñuel, non trova mai il precipizio giusto per realizzare il proprio progetto. È chiaro che non è il luogo il problema. Arto Paasilinna ci fa scoprire che cos’è veramente a trattenerli dal togliersi la vita.

Lorenzo Crola

15 pensieri riguardo “Humor e avventura per uscire da una realtà distorta

  1. Ciao buongiorno, di ARTO PAASILINNA ho letto le pubblicazioni di Iperborea, ho compreso molto della filosofia e della storia della Finlandia, come scrivi la descrizione delle personalità, l’autoironia innata, le narrazioni storiche ti fanno immergere in quel Paese tra la realtà e una visione onirica che ti coinvolge.

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      1. Ciao, ti consiglio di iniziare con: “L’anno della lepre” poi gli altri c’è un filo logico tra loro. il costo è un pò alto rispetto alla media degli editori, ma quelli “piccoli” non hanno scelta. La qualità e un buon lavoro devono avere il giusto compenso. Statti bene!

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  2. Il libro non l’ho letto, quindi per ora non posso dire niente sul suo contenuto. Invece posso raccontare qualcosa che riguarda i paesi nordici. Anni fa decidemmo di fare un viaggio col campre a Kapo nord. E’ stato un viaggio indimenticabile, magnifico, dove mi sono letteralmente innamorata della Danimarca. Anche gli altri paese, La Svezia, Norvegia, Finlandia. Ma il mio cuore è rimasto in Danimarca. Tutto era così tranquillo, ordinato. Alla tv c’erano molti programmi su come accudire le persone disabili. E questo ci meravigliò molto, così chiedemmo un po’ in giro il motivo di tanta disabilità. La risposta ci ghiacciò il sangue. Perchè la Danimarca ( allora ora non so ) aveva il più alto tasso di suicidi nel mondo. Ma come…sembrava tutto così perfetto… Ancora non riesco a capirla questa cosa…mi ha molto addolorata. Leggerò senz’altro il libro perchè l’argomento mi interessa molto. Grazie!

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    1. Comprendo il tuo smarrimento nello scoprire questo aspetto dei paesi nordici: in posti dai paesaggi così affascinanti sembra tutto perfetto, poi però la vita può non esserlo. Credo che in effetti possa essere una lettura interessante per provare a vedere questo fenomeno da un punto di vista interno e al tempo stesso distaccato. Grazie a te!

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  3. Questo libro non l’ho letto, del resto tra post del blog, moderare i vari commenti, leggere i vari articoli di coloro che seguo, faccio fatica a leggere libri e soprattutto a stare dietro a tutti gli autori di narrative… lo so che non si direbbe, ma ho anche un lavoro che per pur dinamico che sia, m’importa parecchio… A parte questa premessa, anche per quanto riguarda i motivi di suicidi: c’è sempre pur un’altra visione o più visioni di vedere le cose, bisogna saper scegliere quale sia per noi la migliore, e anche in questo specifico caso: sono solo punti di vita…

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    1. Ti capisco perfettamente, già faccio fatica io a stare dietro al blog, pur non avendo un lavoro 😀 Quello di Paasilinna è sicuramente un punto di vista particolare. Come ho provato a spiegare anche in un altro commento, lui è finlandese quindi la sua è una visione dall’interno ma grazie all'(auto)ironia riesce anche ad analizzare e raccontare il problema con distacco e obiettività

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  4. Di Paasilinna ho letto” L’allegra apocalisse”. Bel libro…imprevedibile oltre che divertente.
    Qualcuno sostiene che i
    ” nordici “, per la carenza di luce solare, sono più depressi e quindi più inclini al suicidio di coloro che vivono più a sud dove più caldo e luminoso splende il Sole 🌞

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