Sbolognare l’oro di Bologna

Un amico mi ha suggerito di provare a insegnare ai miei studenti di italiano il verbo ‘sbolognare’, dopo averne scoperto la curiosa etimologia su Instagram. Al momento però non ho apprendenti dalle competenze adeguate.

È vero che per noi è una parola familiare, colorita, scherzosa, quindi non la associamo a un registro alto. Tuttavia chi impara una lingua straniera può acquisire termini di questo tipo solo a partire da un livello intermedio. Bisogna prima impratichirsi con il lessico per presentarsi, andare al ristorante, viaggiare, andare dal dottore ecc.

QUESTA VOLTA LA RUBRICA PARTE DA UN SUGGERIMENTO DI UN AMICO SU UNA PAROLA DA INSEGNARE AI MIEI STUDENTI: SBOLOGNARE

«Al massimo, se dovessi usare questa parola a lezione potrebbe far venire in mente Bologna, visto che stiamo imparando a fare lo “spelling” in Italiano» ho pensato.

Approfondendo la questione, ho scoperto che l’associazione potrebbe essere pertinente. Tutti i dizionari riportano l’ipotesi che questo verbo prenda origine proprio dal capoluogo emiliano «forse perché a Bologna si facevano oggetti d’oro falso o di bassa lega» si legge nel “Prontuario etimologico della lingua italiana” di Bruno Migliorini e Aldo Duro.

Da qui si sarebbe sviluppato l’uso di ‘sbolognare’ nel senso di liberarsi di oggetti inutili o difettosi, ma si può anche ‘sbolognare’ una persona sgradita.

La questione sull’etimologia di questo verbo rimane aperta. In ogni caso, fa riflettere. I luoghi comuni ci fanno pensare a Bologna come la dotta, la grassa, la rossa.

Ci viene in mente il suo bel centro storico, turrito e porticato. Al massimo di questi tempi la evitiamo associandola ai famigerati ingorghi autostradali. Ma forse in passato la città era vista come la capitale delle fregature monetarie e per fortuna di questa nomea è rimasta traccia solo attraverso un verbo.

I DIZIONARI ETIMOLOGICI RISALGONO A UNA SINISTRA FAMA DELLA CITTÀ, CHE NOI OGGI ABBIAMO QUASI DIMENTICATO

Evidentemente anche il modo in cui percepiamo la geografia del malaffare cambia. Oggi per noi i centri in cui imperversa la criminalità sono altri e a Bologna, appunto, attribuiamo ben altre qualità.

E voi? Avete mai sbolognato qualcosa (monete false, un regalo indesiderato, un lavoro ingrato…) a qualcuno? O avete mai sbolognato qualcuno?

Lorenzo Crola

Ringrazio l’amico Niccolò per aver ispirato questo articolo.

36 pensieri riguardo “Sbolognare l’oro di Bologna

  1. “I luoghi comuni ci fanno pensare a Bologna come la dotta, la grassa, la rossa. ”
    Beh, direi che comunque, storicamente, le classi dominanti, acculturate e sapienti, erano in grado di far di tutto per circuire i sempliciotti (mi viene in mente l’Azzeccagarbugli) e quindi, in senso figurato, ingrassare alle spalle dei meno capaci di cogliere le sfumature, o riconoscere gli inganni.
    In questo senso, anche il conio di moneta falsa è proprio opera di qualcuno che la sa lunga (forse furbo – o furbastro -, più che dotto sarebbe il termine adatto) e il fatto che ciò fosse legato proprio a una città universitaria è senza dubbio curioso.

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  2. Mi viene in mente che Bologna ha una lunghissima tradizione orafa risalente al medioevo: i gioielli creati a Bologna finivano in tutte le corti europee, ed erano famosi per la fattura artistica e i materiali pregiati. Può darsi che sbolognare sia entrato in uso nel senso di “far passare per bolognese un gioiello di poco valore”. Ma non voglio certo competere col dizionario etimologico…

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  3. Io più che altro più di una volta ho sbolognato qualcuno anzi per rendere meglio l’idea: certi uni 😌. Complimenti per l’articolo bello e ben scritto. Bravo!!!

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  4. In toscana quando qualcuno ti vuole appioppare qualcosa di falso, si risponde ” si, come l’oro di Bologna”!

    Però non conoscevo tutta la storia, quindi grazie. Si usa anche per mandare via qualcuno non troppo simpatico. Per esempio ” E’ venuto tizio, ma con una scusa l’ho subito sbolognato!!”E si sbolognano alla svelta quelli che telefonano per le vendite….insomma, si sbologna parecchio! 🙂

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    1. Sbolognavo parecchio anch’io, poi ho smesso proprio di rispondere al telefono fisso perchè appunto si ricevono solo chiamate di quel tipo…
      Grazie a te per avermi segnalato l’uso toscano! Nei dizionari avevo trovato traccia del modo di dire legato all’oro, ma non sapevo che lo si menzionasse ancora…

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      1. Vorrei aggiungere per essere precisa, che la frase intera sarebbe ” come l’oro di bologna che diventa nero dalla vergogna ” Noi ci fermiamo alla prima parte, perchè sappiamo bene anche la seconda…. Ora al telefono non sbologno più perchè ho sempre inserita la segreteria telefonica 🙂

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      2. In pratica lo diciamo quando qualcuno vuol propinarci una fregatura e noi sappiamo già che è una fregatura! Come quando per strada ti avvicinano degli sconosciuti e con fare guardingo ma sicuro vogliono farti fare un affare perchè in quel momento hanno bisogno di liquido…possono proporti un orologio prezioso, o un cellulare ultima generazione…sperando che uno abbocchi, invece si sentono rispondere ” si, è prezioso come l’oro di Bologna!”

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    1. anche a me al mercato hanno appioppato una banconota falsa, ma non ho avuto il coraggio di sbolognarla a qualcuno. Alle fine l’ho tagliata per non essere più tentata di sbolognarla a qualcuno, ma più che altro avevo timore che se ne accorgessero!!!

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      1. Il mio guaio fu che una volta tornata a casa e controllato i denari, mi accorsi di questa banconota ( 100 euro ) un po’ troppo doppia. osì decisi di farla controllare dal tabaccaio vicino a casa che aveva la macchinetta che riconosceva i soldi falsi. Infatti mi disse che quello era un bel falsone… io sapendolo non ho avuto il coraggio di rischiare e l’ho tagliato in due. E pensa, non dissi niente neppure a mio marito. Ma quel mese mangiò parecchio pollo…..

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      2. Eh, c’entra, c’entra eccome. Ti spiego. Siccome il pollo è molto versatile, puoi cucinarlo in tanti modi e in confronto ad altri cibi, costa poco. Così per risparmiare quel mese ci fu del pollo fritto, alla cacciatora, arrosto. Oppure fette di tacchino fatte passare per vitella ( perchè mio marito odia il tacchino ) e cucinate con il latte e un bel contorno di purè di patate…una squisitezza!!! E quando avanzava facevo delle polpette con patate e carne di pollo…squisite anche quelle.

        Questo succedeva nei periodi in cui non lavoravo, ma c’era il suo compleanno in arrivo. Quindi risparmiavo sulla spesa e…via col pollo!!!! 🙂

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      3. Aaaah, certo, ora ho capito… in pratica il pollo è quasi un altro modo di dire 🙂 anzinchè “tirare la cinghia” potremmo dire “mangiare pollo”. Tra l’altro a me piace molto e, con tutte le versioni che hai citato, mi hai fatto venire fame 😀

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  5. Sbolognare qualcosa o qualcuno capita a tutti. Adesso mi piacerebbe sbolognare una persona con cui ho a che fare. Spero di riuscirci, prima o poi, ma è una faccenda lunga perché legata a questioni d’affari.
    Comunque sbolognare è spesso una gran bella forma di liberazione. 😁 Sbolognate, sbolognate pure con disinvoltura.
    Ciao, philias.

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