Da Cipro alla Scozia, cronache di viaggi al Salone della Cultura

Con l’obiettivo di coinvolgere le varie comunità del libro, nello scorso fine settimana presso il Superstudio Maxi di Milano è andato in scena il Salone della Cultura.

A un mese dal Salone del Libro di Torino, è stato un altro sospirato ritorno per i bibliofili orfani da troppo tempo di quelle giornate immersi tra libri, segnalibri, editori, autori, stand, presentazioni, code (qui in verità quasi nessuna: lo spazio era assolutamente vivibile, si è solo fatta una veloce fila per mangiare, in un fornito e goloso punto ristoro).

TRA PICCOLI AUTORI, VOLUMI USATI E ANTICHI, L’EVENTO HA RESTITUITO AI BIBLIOFILI QUELLE GIORNATE SPENSIERATE IMMERSE NEI LIBRI

Mentre uscivo dalla metro, nell’anonimo e trafficato viale Famagosta pensavo a Cipro e alla sanguinosa presa di questa città, preludio della battaglia di Lepanto.

Poi ho finito per dedicare il pomeriggio alla scoperta di un’altra isola, o meglio di un arcipelago, Saint Kilda, al largo della “mia” Scozia.

SI PUÒ ORGANIZZARE UN EVENTO A MILANO SENZA UN DUOMO?

Queste remote isolette, sferzate da venti e piogge per circa 355 giorni all’anno, stanno a tre ore di navigazione dall’isola di Skye, l’avamposto civilizzato più vicino.

I suoi pochi abitanti rimasero a uno stadio di vita pressoché primitivo fino agli anni ’30 del secolo scorso, quando decisero di lasciare queste terre.

Una storia che ha incantato Eric Bulliard, giornalista svizzero che ha deciso di raccontarla nel romanzo “L’addio a Saint-Kilda”, edito dalla giovane e promettente casa editrice “21 lettere”.

Un piacevole aspetto del Salone della Cultura è stato proprio il primo percorso, dedicato ai piccoli editori, con i loro autori di punta sempre pronti per una chiacchierata, non solo sui loro libri.

IN UNA FIERA LIBRARIA PUOI TROVARTI NELLA FAMAGOSTA ASSEDIATA DAGLI OTTOMANI E UN ATTIMO DOPO VOLARE IN UN ARCIPELAGO disperso nell’atlantico

Presso Alessandro Polidoro Editore mi sono imbattuto, oltre che in una deliziosa collana di guide letterarie alle città europee, in un raro e particolarmente visionario romanzo di Jules Verne, “Dottor Ox”. Secondo voi ho potuto evitare di comprarlo?

PHILEAS FOGG INCONTRA “PAPÀ” JULES VERNE

Il settore adiacente era dedicato ai librai, con tavoli a perdita d’occhio colmi di volumi usati, ora ben organizzati ora alla rinfusa. Preferendo fare ricerche dai rivenditori più ordinati (anche per evitare il torcicollo causato dai continui tentativi di leggere i titoli nei banchetti più caotici), ho finito per limitarmi a questi acquisti:

  • “Il maestro di Vigevano”, di Lucio Mastronardi, perché è un romanzo ambientato nella bella e vicina Vigevano da un talentuoso ma non abbastanza conosciuto autore italiano del ‘900, un po’ mi sentivo in colpa a non averlo mai letto
  • “Ragazzi di vita” di Pier Paolo Pasolini, perché mi sentivo in colpa a non aver mai letto nulla di Pasolini
  • “Apologia della storia o il mestiere di storico” di Marc Bloch, perché ho sentito troppe volte Alessandro Barbero raccontare la figura di Marc Bloch ed è giunto il momento di leggere direttamente un’opera dello storico che ha rivoluzionato il modo di fare storiografia
ACQUISTI FRESCHI, APPENA COLLOCATI NELLO SCAFFALE DELLE MIE NOVITÀ

Spero di aver scelto oculatamente. In ogni caso, anche se non dovessi dedicarmi subito alla lettura di questi volumi, ai sensi della legge di Roberto Calasso posso dire che è stato utile comprarli.

Almeno mi sono trattenuto dal fare acquisti nell’ultimo settore del Salone, dedicato ai libri rari e antichi. Qui semplicemente per ragioni di portafoglio.

E voi? Per quali autori/autrici/libri mai letti vi sentite in colpa?

Lorenzo Crola

Per consultare la legge di Roberto Calasso:

Per la cronaca dal Salone del Libro di Torino:

19 pensieri riguardo “Da Cipro alla Scozia, cronache di viaggi al Salone della Cultura

  1. “la “mia” Scozia”

    Ciao Lorenzo.
    Caso vuole che lo scorso fine settimana abbia dedicato parecchio tempo per informarmi sulla Scozia, per una possibile vacanza l’anno prossimo. Città, laghi, castelli… ma anche strade e metodi di spostamento.

    Ovviamente è tutto molto prematuro, altri miei progetti sono affogati negli ultimi anni causa Covid, ma non si sa mai…

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      1. Nel senso…
        Arrivo a Edimburgo. E poi giro antiorario: Perth, Inverness, laghi, poi Vs ovest, Glencoe, e discesa a Glasgow.
        Sono andato a memoria. Non ho la cartina davanti, potrei aver sbagliato qualche nome.
        Ad ogni modo è solo un abbozzo di idea

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      2. Eh… partirei subito! Tra l’altro da Glencoe ci passavo spesso con i tour ma non mi sono mai fermato, dico proprio il paesino che sta in una magnifica posizione su un loch. Poi un luogo segnato dalla storia… avrei voluto farmi quel giro per conto mio e fermarmi dove volevo ma non ho fatto in tempo

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  2. Fra i libri che hai compraro non ho letto “Apologia della storia o il mestiere di storico” di Marc Bloch, ma penso che rimedierò presto perchè quello che consiglia il professor Alessandro Barbero, bisogna leggerlo. Avrai capito che lo adoro!!!

    Invece un libro che non riesco proprio a leggere, pur sapendo che è un capolavoro, è Moby Dik di Herman Melville. A me questa caccia spasmodica alla balena non mi attira. Forse perchè non mi sono mai piaciuti i libri di avventura! Però so che dovrò leggerlo, perchè non conoscerlo è una grande mancanza. Tu l’hai letto? E ti è piaciuto?

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  3. Ma non mi dire… pensa che io ho riprovato a leggere “Moby Dick” qualche mese fa, sono partito bene e poi mi sono arenato (è il caso di dire così 😀 ) di nuovo! Capisco bene il problema. Era il mio secondo tentativo, ormai è passato molto tempo e non mi sento di riprenderlo da dove lo avevo lasciato. È un libro veramente ostico, passa per un romanzo d’avvenuta, quasi per ragazzi e invece richiede estrema attenzione e pazienza.
    A volte mi sembra che Melville abbiamo voluto fare del suo stesso libro una creatura mostruosa e inafferrabile proprio come la balena. Credo comunque che ne valga la pena, come dici tu: so che dovrò leggerlo. L’ultima volta che ci ho riprovato è stato per l’entusiasmo creato dal film, dove emerge la figura di Achab interpretato dal meraviglioso Gregory Peck. A volte il film aiuta 🙂 A volte no 😀

    Quanto a Bloch, ti saprò dire… di certo condivido la passione per Barbero, che ho avuto anche come prof all’università!

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    1. Mitico!!!!! Dovrai raccontarci qualcosa, se è come si vede in tv o se è più severo!!!! Sei stato fortunatissimo ad averlo come professore! Invece per il libro Moby Dick ti dirò che mi sento meno colpevole se anche tu non sei riuscito a leggerlo. O, non siamo mica obbligati a farci piacere tutti i libri. Taluni a noi risultano ostici e…non li leggeremo…ovvia!!! 🙂

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      1. No, no, severo assolutamente no… a lezione è esattamente comunicativo come in tv (anche dal punto di vista gestuale 🙂 ). Anch’io mi ritengo fortunato perchè mi ha fatto appassionare alla storia medievale e mi ha insegnato anche a presentare questi temi al pubblico, quando facevo la guida per esempio cercavo di tenere presente il suo stile comunicativo.
        Quanto a “Moby”, ogni libro ha il suo momento… si vede che non siamo ancora pronti 😀

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  4. Ho fatto bene a leggere il tuo bel post perché hai citato “Il maestro di Vigevano”, da me colpevolmente trascurato. Andrò a prenderlo in biblioteca, perché m’interessa parecchio. Di Bloch ho letto “I re taumaturghi”, bellissimo.

    Che dire? Beato te che hai avuto Barbero come professore. 🙂

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    1. Assolutamente, è stata un’esperienza estremamente formativa e sono lieto di averlo avuto fino alla discussione della tesi (era in commissione). In realtà continua ad accompagnarmi, per esempio il lockdown l’ho superato anche grazie ai suoi video su Youtube 🙂
      Anch’io purtroppo ho finora trascurato Mastronardi, ma ho letto sempre commenti molto elogiativi su di lui. Se lo leggi fammi sapere!

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