Raro ma al passo coi tempi. Il femminile di ‘predecessore’

Qualche giorno fa pubblicando su Twitter una foto di Trudy, la boxer appena sbarcata a casa nostra, ho usato il termine predecessore intendendo il femminile plurale del sostantivo maschile predecessore.

Volevo spiegare che, avendo già avuto due esemplari di questa razza di nome Vanilla, avevamo pensato di ricordare le due «predecessore» ribattezzando affettuosamente la nuova arrivata Trudilla.

TUTTO È NATO DA UN POST SU TWITTER: DATA L’INFORMALITÀ DEL MEZZO, MI È VENUTO SPONTANEO USARE UN FEMMINILE CHE POTEVA DEVIARE DALLO STANDARD

Non sapevo se mi stavo prendendo una licenza o se fosse davvero contemplato l’uso di questa forma (la predecessora/le predecessore). Data l’informalità del mezzo, ho ritenuto accettabile l’eventuale informalità dell’espressione.

L’attenta lettura del post e il relativo commento lasciato da @bensiclaudia su Twitter mi hanno stimolato però a fare qualche approfondimento: predecessora è accettabile in italiano standard? Si potrebbe aggirare il problema usando un’altra parola, per esempio precorritore? Oppure precursore? (Sì, però a quel punto: si può dire precursora?)

TRUDILLA

Il primo passo è stato replicare al commento di @bensiclaudia invocando l’aiuto dell’Accademia della Crusca, che nel rispondere si è avvalsa di alcuni dizionari disponibili on line, come il Treccani. Quest’ultimo riporta il femminile in –a di predecessore, pur specificando che è «raro».

Un uso poco comune, dunque, ma non condannabile. Sicuramente suona insolito, come mai?

Analizziamo la definizione di predecessore: «Chi ha preceduto altri in una carica, in un ufficio, in una qualsiasi attività o funzione».

‘PREDECESSORA’ SUONA STRANO, INSOLITO. UN PO’ COME ‘SINDACA’, ‘MINISTRA’. SOLO L’USO DA PARTE DEGLI UTENTI NE SANCIRÀ L’INGRESSO NELL’ITALIANO STANDARD

Forse per lo stesso motivo per cui si è sempre detto sindaco, ministro, assessore ecc. indifferentemente per uomini e donne, anche per predecessore (sostantivo ugualmente legato a cariche pubbliche e attività ricoperte in passato prevalentemente da uomini) può essere mancata la sensibilità per la declinazione femminile del termine, che oggi potrebbe invece prendere piede.

Solo l’eventuale entrata nell’uso comune di predecessora potrebbe farne una nuova parola dell’italiano standard.

Esistono sinonimi che permettono di aggirare il problema? A mio avviso non esattamente, perché precorritore/trice e precursore (di cui alcuni dizionari danno come femminile precorritrice e altri il raro precursora) hanno significati diversi.

Potremmo forse dire che “Napolitano è stato il precursore di Mattarella”? Non mi pare, almeno non nel senso che Napolitano ha ricoperto la carica di presidente della Repubblica prima di Mattarella.

Piuttosto precursore/precorritore si usano per parlare di chi ha anticipato idee, correnti culturali ecc.

Se vi piace, quindi, usate pure predecessora.

Lorenzo Crola

14 pensieri riguardo “Raro ma al passo coi tempi. Il femminile di ‘predecessore’

  1. Io mi sono sempre chiesto da dove nasca l’attuale esigenza di generizzare i temini che genere non ne hanno in maniera esplicita: che sia una pulsione di femminismo lessicale?
    I neologismi (non è il tuo caso) e le lingue non si generano a tavolino (l’esperanto non ha avuto certo una gran carriera), ma con l’uso e il costume.
    Ma insegnare alla gente i fondamenti del sapere (che è ben lungi dal fondamento del conoscere) è cosa d’altri tempi. 🙂

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    1. È una nuova sensibilità, che posso capire e condividere finché non diventa estremismo. Condannare una persona perché non usa ‘sindaca’ non lo accetto. è una parola che è nata relativamente da poco (i processi linguistici possono essere molto lenti e graduali), sta prendendo piede, potrebbe diventare standard col tempo, ma appunto nessuna legge può imporla.
      Per quanto mi riguarda, ‘sindaca’ mi suona ancora con un senso dispregiativo perché in passato era usato come un’offesa nei confronti di una donna che “si crede chissà chi” e quindi pretende di fare il sindaco. Per questo esito a usarlo. Può darsi che in futuro non avvertirò più questa sfumatura (cosa che non avverto nel caso di ‘predecessora’) o che le nuove generazioni la avvertano direttamente come un ternime neutro. Vedremo…

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  2. Predecessore è come assessore: termine “neutro”, che tuttavia nel pensiero comune viene inteso come maschile.
    Pertanto chi lo vuole rendere “femminile” a mio avviso non vuole accettare la neutralità del termine.
    Mi rendo conto che in questo modo la forma femminile venga a mancare ma, ribadisco, si tratta di termini che assumono un significato di neutralità di genere.

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    1. Capisco cosa vuoi dire, però in italiano il genere neutro non esiste. La lingua a volta ci mette di fronte a delle scelte. Se c’è una nuova sensibilità per la declinazione femminile dei sostantivi, a mio parere è una scelta comprensibile quella di chi vuole usare ‘sindaca’, ‘assessora’ ecc. Possono venir fuori parole che non suonano bene e allora in quel caso semplicemente il mancato utilizzo le escluderà dal lessico italiano

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      1. “però in italiano il genere neutro non esiste”
        Vero, però molti termini “neutri” vengono traslati dal latino.
        Non assumono dunque il genere neutro (non esiste, appunto), ma ne assumono il significato.

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      1. Trudilla, allora, è un piccolo terremoto. 😀 Ma immagino che tu sia molto contento di averla.
        “Predecessora” mi piace, anche se è raro sentirla. Ma bisogna pur cominciare, no?
        Ciao, Lorenzo.

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