Quale utenza è un po’ meno indispensabile delle altre? Con i prezzi di gas ed energia in salita libera e le forniture a rischio, forse una riflessione su questo tema potrebbe non essere soltanto una provocazione da blogger.
Io ho avuto modo di rifletterci recentemente, mentre mi trasferivo in una casa nuova in affitto nella quale le varie utenze sono state attivate gradualmente.
Avendo fretta di iniziare a vivere in questo appartamento, mi chiedevo se avrei potuto resistere qualche giorno senza uno (o due!) di questi servizi.
Stare senza acqua, neanche a parlarne. Non puoi cucinare, andare in bagno, lavarti. Se non c’è acqua, non è una casa.
Senza corrente è dura, ma fattibile (considerato che per millenni l’umanità ne ha fatto a meno). Le giornate si stanno allungando, alla sera ti arrangi magari con qualche candela… telefono e tv già non li sopporto, se anche non li posso usare per un po’ pazienza.
Senza gas? Siamo a fine inverno. Per qualche giorno puoi mangiare freddo (o al ristorante).
Alla fine ciò di cui ho fatto a meno è stato proprio il gas, l’ultima utenza che mi è stata attivata (non per lentezza del gestore, ma per compatibilità con i miei impegni).
Per due giorni potevo disporre di una potente connessione internet, ma niente riscaldamento.
Ci hanno comunque pensato le pulizie di casa a farmi sudare. Un po’ di acqua scaldata col bollitore mi ha evitato di fare una doccia scozzese (mi sembrava di essere al campo scout, in fondo è stato divertente).
Certo la casa è diventata tale quando le utenze erano tutte attive. Eppure a lungo l’umanità ha fatto a meno di queste comodità a domicilio.
E voi, riuscite a immaginare di cosa potreste fare a meno? Vi è capitato di stare al buio/freddo per un po’?
Lorenzo Crola
Molti anni fa avevo una casa in campagna Dove trascorrere un paio di mesi l’anno e non aveva alcuna utenza se non l’acqua del pozzo. Ammetto che dopo un paio di giorni ci si abituava e non era per niente male.
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Ah mizzega nemmeno l’acqua corrente… beh, riuscendo ad abituarsi, tornare a vivere prendendo l’acqua dal pozzo deve essere una esperienza non male, un viaggio nel tempo
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Un grande viaggio nel tempo.
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Anche io, in un commento su un altro blog, ho proposto – e non provocatoriamente – un po’ di austerity. Non è detto che uno debba rinunciare a un servizio completamente, ma magari darsi dei limiti (scaldabagno, lavastoviglie, riscaldamento, aria condizionata…).
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In effetti ho iniziato a riflettere anche in questo senso: essendo tornato a vivere (e quindi a sostenere tutte le spese) da solo, mi sono reso conto di essere improvvisamente diventato sempre attento a ogni forma di risparmio. Vivo un po’ col terrore della prima bolletta 😀 è comunque un passaggio importante della vita.
Per quanto riguarda lavastoviglie e aria condizionata, ero già abituato a farne a meno per fortuna. Vediamo se riuscirò a eliminare qualcos’altro
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I nostri nonni scaldavano solo una o poche stanze con il camino e la camera da letto certo no (semmai scaldavano solo il letto con uno “strano” aggeggio da mettere sotto le coperte prima di andare a letto!
Il riscaldamento dappertutto in una casa è un lusso solo da al massimo 80 anni….
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Negli anni 70 vennero i periodi dell’austerity. Le domeniche tutti a piedi. Fu bello , ero ragazzina, muoversi in bicicletta, camminare in gruppo sparso in mezzo di strada. Non fu per niente traumatico, anzi, lo ricordo con un sorriso. E potrebbero riproporlo visti i prezzi dei carburanti!
In quanto alle altre comodità in casa, la vedo dura… Senza luce per due giorni, addio provviste nel freezer. Poi aggiungici che ho paura del buio…
No, la luce ci vuole.
Il gas… potrei stare senza riscaldamento ( ci sono cresciuta e sopravvissuta! ) ma il resto del gas mi serve per cucinare! Almeno farmi un tè caldo!
L’acqua non si mette in discussione, è indispensabile…
Ohiohi, siamo proprio abituati male!!!
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In questi giorni molte persone (genitori compresi) mi stanno parlando dei tempi dell’austerity… Deve essere stata effettivamente un’esperienza che ha segnato, nel bene o nel male.
Dai comunque un tè col bollitore si può fare senza problemi. Una cosa che mi ha sempre colpito del Regno Unito è che in qualunque hotel, anzhe a zero stelle, trovi sempre il bollitore con tutto il servizio per farti un tè in camera…
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I nostri nonni scaldavano solo una o poche stanze con il camino e la camera da letto certo no (semmai scaldavano solo il letto con uno “strano” aggeggio da mettere sotto le coperte prima di andare a letto!
Il riscaldamento dappertutto in una casa è un lusso solo da al massimo 80 anni….
Anche sull’uso dell’acqua calda per tutto (e non solo principalmente per la doccia) ci si è abituati troppo bene.
Insomma, forse è il caso che rivediamo un po’ tutte le nostre comodità superflue…
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Il prete! Almeno, da noi lo “strano aggeggio” si chiamava così… (mi sono sempre chiesto se ci fosse un po’ di malizia in questo nome 😀 )
La vita in una casa riscaldata con il solo camino l’ho provata di recente partecipando a un evento in una villa dove appunto il fuoco era l’unico conforto… devo dire che è un modo molto diverso di scaldarsi, finisci per star vicino al camino come fosse una calamita. Forse in questo modo diventava anche un punto di aggregazione
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Gas sicuramente. Fornelletti elettrici si trovano a poco prezzo.
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Ci avevo pensato in effetti ai fornelletti… ma, non so bene perché, mi fanno un po’ paura. Sarà che non ho esperienze da campeggiatore
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Una famiglia di miei amici sono gas-free. Casa modernissima, riscaldamento da fotovoltaico e geotermico, cucina elettrica. Non hanno la caldaia.
Certamente la casa è “costosetta”, e loro se la sono potuta permettere.
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è una scelta anche questa… chissà se, al netto dell’impegnativo investimento iniziale, poi diventa vantaggiosa per quanto riguarda la gestione delle bollette
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Certamente sì, o almeno così dicono. Ma c’è da crederci.
In tutta la casa non c’è nemmeno un termosifone, riscaldamento solo da pavimento (anche se sono sincero: a me pareva comunque un po’ freddino) e niente caldaia. Anche a livello estetico l’abitazione diventa molto più bella.
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beh ci sta anche abituarsi a un pochino di rigore climatico, a questo punto
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mi hai fatto ricordare quando nel mio paese avremmo dovuto trasferirci in una casa senza elettricità, ma se con l’acqua e siamo stati così per tre mesi, ci si abitua alla tranquillità e al silenzio che dà l’oscurità e la calda luce delle candele, ma senza acqua è terribile è come tornare al tempo delle caverne. i tre mesi senza elettricità non furono un problema, ma un giorno per riparazioni limitarono il servizio dell’acqua per un giorno e mezzo ed era insopportabile; all’età di 18 anni capii che preferivo vivere con acqua ma senza elettricità.
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A me è capitato di rimanere senz’acqua solo per mezza giornata (causa lavori) e già mi sembrava un incubo. Anche perché continuavo ad aprire i rubinetti invano, per automatismo…
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Anche quando ero nel mio paese e non avevo acqua aprivo il rubinetto quando non c’era acqua, per pura abitudine😹
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Credo che, tra i tre, per due giorni si può tranquillamente rinunciare al gas.
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Anche secondo me. Coi tempi che corrono, meglio allenarci a farne a meno 😀
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Eh, sì, direi proprio di sì, 😉.
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Luce… uso le candele … ma se avessi un camino eviterei anche il gas, perché potrei cucinarci e anche riscaldarmi… A questo punto posso dire che era meglio quando si stava peggio perché non si dipendeva da nessuno se non dalla natura stessa e dalla capacità di saper trasformare gli scarti dell’olio, in luce
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Il camino scalda molto anche come atmosfera, rende l’ambiente accogliente e non è poco. Vuoi mettere con il romanticismo di un termosifone? 😀
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Magari quello elettrico che quasi mi ci mettevo a cavalluccio per il freddo 😂. Origini umili e poche pretese la mia vita!
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Nooooooo, solo camini tradizionali!!!!
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Ma parlavi mica del romanticismo dei termosifoni? 🤣🤣🤣
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Sempre più romantico il termosifone del camino elettrico!
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Quello che vedi tipo schermo televisivo? Ma non stavamo parlando di lasagne, parmigiani delle scorte settimanali…🤦🏻♀️🤦🏻♀️🤦🏻♀️🤦🏻♀️
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Ahahah, sì, forse avevamo iniziato sotto un altro articolo 🤣
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🤦🏻♀️
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Anch’io rinuncerei al gas, anche se la mia caldaia serve per l’acqua calda.
Da piccola andavo d’estate da una mia carissima zia che abitava nella profonda campagna salentina vicino al mare: dopo avere fatto il bucato per tutta la famiglia in una grandissima tinozza di terra cotta, la lavava rimetteva l’acqua pulita per fare il bagno a tutti noi bambini. Che divertimento!
Finite queste grandi fatiche, riscaldava di nuovo acqua pulita per lei, chiudeva la porta e si lavava 😊
Andavamo a letto presto perché non c’era la luce. Ci raccontava mille storie alla luce di grande camino, e al mattino se qualcuno si svegliava presto, scopriva la meraviglia dell’alba, mentre lei quoceva nel forno il pane impastato la sera prima. ❤️
(scusa il commento un po lungo)
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Figurati, è un piacere leggere questi racconti. Adoro le zie che vivono in un mondo rimasto come fermo nel tempo, le loro casa sono quasi dei musei e, agli occhi di un bambino, c’è qualcosa di magico
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Si! 🌹
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Si, è vero! Grazie a te 🌹
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