Ho scoperto Santa Maria in Bressanoro grazie a un prezioso “Atlante stradale d’Italia” De Agostini a cui ancora mi affido per pianificare i viaggi ed esplorare i territori.
Sono trascorsi 25 anni dalla sua pubblicazione, ma la quantità di informazioni ricavabili da quelle carte e la loro leggibilità risultano per certi aspetti ancora insuperate dalle odierne mappe on line.

Così, la presenza di una stella (=merita una deviazione) posta sotto l’abitato di Castelleone mi ha fatto pensare che questa fosse una località da andare a scoprire prima di lasciare la zona tra Lodi e Crema in cui ho vissuto negli ultimi mesi, per una nuova e temporanea esperienza professionale.
GRAZIE ALLA SEGNALAZIONE DEI “LUOGHI DA NON PERDERE” SU UN VECCHIO ATLANTE STRADALE DE AGOSTINI HO SCOPERTO LA SUPERBA CHIESA DI S. MARIA IN BRESSANORO
Il gioiello di Castelleone è una chiesa che si erge come una massa fiammeggiante in mezzo alla campagna, con alte cortine di mattoni rossi che formano semplici geometrie incorniciate da piante e prati.

La chiesa di S. Maria in Bressanoro si trova (oggi) isolata tra i campi, in un luogo che (ieri) ha avuto una sua rilevanza storica e religiosa.
In mezzo a questo “nulla” si percepisce un’atmosfera accogliente, di quelle che solo un sapiente dosaggio di eleganza e sobrietà sanno regalare.
IL MAESTOSO VOLUME OTTAGONALE AL CENTRO, CON I QUATTRO BRACCI CHE DA ESSO SI DIPARTONO, EMERGE COME UNA MASSA FIAMMEGGIANTE TRA IL VERDE DELLA CAMPAGNA
L’aspetto esterno può risultare massiccio e severo ma viene ingentilito dalle decorazioni in cotto che marcano i volumi e ricompaiono all’interno a sottolineare gli elementi architettonici.

Entrando in chiesa si percepisce un senso di ariosità: con un colpo d’occhio si possono abbracciare tutti gli spazi, dominati da una cupola centrale suddivisa in otto spicchi dotati di altrettanti oculi da cui provengono fasci di luce che inondano l’ambiente, mentre la volta è cosparsa di una moltitudine di fuochi dipinti.
Sotto di essa, in un silenzio assoluto, va in scena la vita di Cristo scandita da 29 fotogrammi affrescati a fine ‘400 sulle pareti del volume ottagonale.
Diversi maestri e collaboratori devono essersi avvicendati in questo cantiere senza lasciare traccia dei loro nomi.




L’impressione è di ritrovarsi a sorpresa in un luogo incantato disperso tra i campi di una minuscola frazione di Castelleone.
Come sempre, il quadro si comprende meglio approfondendone la storia.
La fondazione di questo edificio si deve al francescano osservante Amadeo Menez de Sylva, che creò la famiglia degli amadeiti e qui diede vita a un convento grazie al sostegno della duchessa di Milano Bianca Maria Visconti.
Il convento è ormai in gran parte scomparso, come nella vicina Abbadia Cerreto di cui vi ho parlato raccontandovi una tappa recente.
DI UN COMPLESSO CONVENTUALE CHE DOVEVA STUPIRE PER BELLEZZA E OPEROSITÀ NON CI RESTA QUASI NULLA, MA QUESTO EDIFICIO CE NE FA INTRAVVEDERE LA GRANDIOSITÀ
Ma mentre là c’era un centro abitato a dare una minima spiegazione dell’imponente edificio religioso che vi svetta, qui abbiamo solo campi. In ogni direzione.
Solo la sobria grandiosità della chiesa è rimasta a parlarci dell’operosità e della bellezza che dovevano caratterizzare l’insediamento amadeita.
Anche il borgo di Castelleone è tutto da esplorare con i suoi bei portici, una torre, un altro santuario, altre chiese. Tornerò a scoprirlo, così come il Lodigiano e il Cremasco da cui mi sono a malincuore accomiatato.
Lorenzo Crola
Se volete scoprire l’atmosfera surreale di Abbadia Cerreto:
● https://phileasfogg2020.com/2022/04/28/abbadia-cerreto-storia-di-spropositata-chiesa-parrocchiale/
davvero bello questo angolo d’Italia che hai scoperto, sono quei piccoli gioielli del nostro Bel Paese che spesso non vengono segnalati a dovere, dei quali si parla poco, e per questo non vengono fotografati come meriterebbero. Ottimo post, complimenti, belle immagini! 👍👍👍👍👏👏👏😉
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Grazie Max! Dai, nel nostro piccolo proviamo a farli emergere un po’ di più…
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Che magnifici gioielli si nascondono in questa chiesa di S. Maria in Bressanoro ” isolata nei campi ” , quasi dimenticata ai più. Bellissimo post, bellissime immagini! Grazie Lorenzo!!!
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Grazie a te, Vitty 🙂 a volte penso che se questi posti sono belli è anche perché sono nascosti… recentemente sono stato a Superga, per esempio, ed era strapiena di gente. Mi sono proprio detto: per godermela devo tornare in bassa stagione, quando non c’è nessuno
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L’Atlante De Agostini mi rimanda alla mia infanzia e ai viaggi con mio padre che lo portava sempre con sé. Che tuffo nel passato!
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Anche a me ricorda le vacanze con i miei. Io ero direttamente l’addetto all’Atlante: adoravo pianificare e poi dare le indicazioni a mio papà… che soddisfazione era arrivare in un posto grazie all’Atlante 🙂
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Non sono mai stata l’addetta all’Atlante, ti invidio molto per questo ruolo che hai potuto esprimere, doveva essere come il capitano di una nave tipo!
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Era un mio pallino, tant’è che ho impiegato molto tempo ad accettare il navigatore sul cellulare… mi sono ostinato a procedere con carte e intuito tutto sommato fino a tempi recenti, diciamo fino a quando non ho dovuto rassegnarmi a usare la tecnologia per motivi di lavoro
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Foto di una bellezza mozzafiato, complimenti! 🙂
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grazie, troppo buono/a 🙂
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Grazie a te per la risposta! 🙂
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Non la conoscevo ed è stata una bellissima sorpresa. La chiesa è di notevole bellezza sia all’esterno sia all’interno, e gli affreschi sono un valore aggiunto di gran pregio.
Ma l’Italia è questa: una sorpresa continua, un Paese magico.
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Sì è un posto speciale in tutto il suo insieme, una magia che inizia all’esterno e ti accompagna poi all’interno…
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